martedì 13 settembre 2011

RADIOFRECCIA - DISCORSO DI BORIS - L'ITALIANO MEDIO

Boris: "Ciccio, la radio è un hobby. Potevi essere maniaco di francobolli o di pesci gatto o di che cazzo ne so. Dai, avrai comunque le tue trecentomila al mese. Cambierai la 127 ogni tre anni, ti sposerai Ilaria, perché quelli come te sposano sempre quella che hanno conosciuto alle medie"
Bruno: "Cosa vuol dire quelli come me?"
Boris: "Vuol dire quelli come te. I figli, un maschio e una femmina, se ti va male due e due. A cinquant'anni la casetta tua con tutte le grate alle finestre perché abbiamo paura degli zingari, è chiaro. Guzzerai Ilaria una volta al mese e solo quando sarete ciucchi. E poi le paste la domenica mattina, i tortelli alla vigilia, qualche petardino a capodanno. Le barzellette al bar in dialetto e l'italiano davanti al capo. Novantesimo minuto vita natural durante, la 127 lavata il sabato per portare la famiglia fuori la domenica, una vita di straordinari per comprarti lo Zodiac per le gite sul Po, e tre o quattrocento hobby nuovi perché il tempo libero ti ammazza. Gran sballo. Quelli come te sono anche capaci di fare volontariato alla croce rossa"
Bruno: "Quelli come me quelli come te li mandano affanculo"
Tito: "Anche quelli come me!"
Boris: "Quelli come voi sono i prossimi Kingo, Virus, Bonanza..."
Tito: "Tutta gente che ha deciso come stare al mondo. Quelli come te l'unica cosa che fanno al mondo è dire agli altri come dovrebbero starci"
Boris: "(A Freccia) cazzo ridi te? Credi di stare meglio?"
Freccia: "No, io non credo niente. Credo solo che sei un po' stronzo"
Boris: "Hai ragione a non credere a niente. Non hai mai creduto in niente. Niente Dio. Politica, per carità, PCI, DC, bombe, non bombe, è lo stesso. E il bello è che non te ne frega davvero niente. Te ne stai qui, a fare lo sborone con queste due o tre cosine. Ma è facile cocco, così è molto molto facile"
Freccia: "Amen"

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