martedì 13 settembre 2011

RADIOFRECCIA - IVAN BENASSI

"Radiofreccia", uno dei film che più ho amato nella mia adolescenza... uno dei film più belli che abbia mai fatto Ligabue, tratto dalla raccolta di racconti dello stesso Liga, "Fuori e dentro il borgo".
« Io credo che fare il regista sia una cosa molto lontana dalla mia natura. La musica è un'esperienza più immediata. Il cinema ha a che fare con i filtri, con la progettazione, e quelli non sono i miei modi. Però ho sentito che era un'offerta che non potevo rifiutare. Volevo raccontare una storia, volevo immortalare un mondo e ricordare i miei quindici anni, e quello era il modo migliore di farlo»
In realtà io quel giorno guardai quel film perchè m'ero innamorata di lui... dalla pubblicità del Maxibon... Stefano Accorsi... Ivan Benassi detto Freccia... 
« Mi piace molto questo personaggio. Mi ci sono affezionato e sento di averci parecchi punti di riferiemento, visto che è un personaggio di una terra che è la mia terra e visto che, comunque, anche Luciano ce l'ha molto in chiaro in testa è uno che come dice lui stesso... c'ha un buco dentro»
E ora la trama tratta da Wikipedia:

« Te sta' dentro, che qua fuori è un brutto mondo! »

(Freccia)
È la notte del 20 giugno 1993 Bruno Iori, il deejay di Radiofreccia, all'alba del diciottesimo anniversario della fondazione della stessa, decide di chiuderla. Prima di farlo rievoca gli anni passati, partendo proprio dagli episodi che portarono alla creazione di quella che un tempo era Radio Raptus. Il lungo flashback parte dal 1975, in una piccola città del reggiano, mai esplicitamente nominata, anche se alcuni elementi visivi la identificano con Correggio, il borgo di Ligabue. Il periodo è caratterizzato dalla fondazione di molte radio libere e così, anche Bruno, ragazzo affascinato dalla musica, fonda la propria radio, chiamata Raptus. Aiutato dai suoi amici Iena, Tito, Boris, e soprattutto Freccia, Bruno vedrà crescere sempre di più la sua radio, che però perderà la connotazione di libertà per diventare sempre più una realtà commerciale. La vita dei suoi amici, tra scherzi, scampagnate, serate al bar di Adolfo (interpretato da Francesco Guccini) e vicissitudini familiari, non sarà semplice. Tito tenterà di uccidere il padre che abusava della sorella, mentre Iena sposerà una donna che lo tradirà con Boris il giorno stesso delle nozze, durante il ricevimento. La sorte peggiore toccherà però a Freccia, che cadrà nella tossicodipendenza a causa della sua relazione con una ragazza eroinomane. La sua dipendenza gli farà perdere il lavoro e gli procurerà diverse frizioni con i suoi amici, ed in particolar modo con Bruno, e gli causerà molti guai con la giustizia. L'amore di Marzia lo farà riprendere, ma la delusione d'amore con la sorella di Iena, lo farà ripiombare fatalmente nella droga. Dopo la sua morte, Radio Raptus verrà ribattezzata, in suo onore, come Radiofreccia...









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